Sono in aeroporto, con un caffelatte sul
tavolo del bar e degli sconosciuti di fianco, il mio computer e la testa piena di
pensieri. Che quella non si ferma mai, neanche quando stavo male. Neanche con
tutto lo yoga e la meditazione del mondo. Neanche quando ballo il mio tango
preferito. Sto sempre lì a rimuginare, a fare discorsi tra me e me. Che sono l’unica
che li capisce, o che si capisce. O forse no.
E penso al messaggio di cui non ero la destinataria,
dolce e tenero ma non per me. Penso alle scuse che fanno acqua da tutte le
parti.
Penso ad un altro messaggio, quello del mio migliore
amico che si è sposato il 4 gennaio, in una cerimonia intima. Lui lei e il mar
del Nord.
Penso che nella vita ci vuole coraggio, a
chiudere storie d’ amore o a farle nascere o a renderle eterne.
Penso ai tuttologi, tipo quello che è seduto a
fianco a me, che ha pure la r moscia e sembra uno di quei commenda milanesi,
che irritano il sistema nervoso anche
quando dicono semplicemente buongiorno.
Penso a come affrontare l’anno, o a come
affrontare anche solo il domani.
Penso ai baci di mio nipote, e penso ai suoi
girotondi scatenati ...che tanto anche se si va tutti giù per terra,ci si rialza
sempre.
Penso che mi piacerebbe andare a Cuba e che
sarebbe ora che sto viaggio l’ organizzo davvero, che se sto ad aspettare di
farlo con la persona giusta, non mi muovo dal divano.
Penso che questo 2017, deve darmi tutto l’amore
che non ho ricevuto. Esatto, deve.
Auguri a tutti quelli che mi hanno cercata,
qui o con messaggi privati. Vi auguro il meglio del meglio che la vita possa
darvi…e vi ringrazio tanto.